Chi prova un’attrazione per le donne, prima o poi, si porrà la fatidica domanda: sono davvero lesbica o è soltanto “un momento” della mia vita?
In questo articolo affronteremo proprio quest’argomento, ovvero come capire se sei lesbica, quali sono le motivazioni che possono spingere verso il lesbismo ed una consapevolezza piena della propria personalità, rinnovata o ritrovata che sia.
Parleremo assieme di:
- Attrazione per le donne: è davvero il primo segnale?
- Come capire se sei lesbica davvero
- Cause psicologiche e non del lesbismo
- Cause psicologiche e non del lesbismo
- Scoprirsi lesbica in età adulta: il late blooming
Attrazione per le donne: è davvero il primo segnale?
No, non sempre lo è. L’attrazione per le donne non necessariamente è un primo ed immediato segnale del fatto che si sia lesbiche: non smetteremo mai di dirlo, ma la sessualità è fluida, in movimento, oltre al fatto che esistono delle sfumature.
L’interesse per un’altra ragazza può essere a più livelli, magari anche solo empatica o intellettuale, e dunque non solo per questo bisogna o ci si deve definire donne lesbiche.
Più esatto è reputarsi tali nel momento in cui vi sono una serie di elementi che puntano in quella direzione, come ad esempio:
- Attrazione di tipo sessuale
- Eccitazione forte ed intensa anche solo pensando ad una donna
- Innamoramento
- Rapporti sessuali appaganti con una lei
Sì, sappiamo che tali indicazioni possono essere riduttive, ma scoprire la propria omosessualità femminile è un quasi una sorta di percorso personale costellato da molteplici tappe che, ovviamente, richiede un approccio dal vivo chiarificatore.
Come capire se sei lesbica davvero
Il decisivo passo per scoprirsi lesbica è quello di avere un appuntamento con un’altra donna, così da vivere l’esperienza da vicino, letteralmente toccando con mano ciò che fino a quel momento si era solo immaginato.
È scontato pensare che, soprattutto chi non è più adolescente e magari ha già un fidanzato, un compagno o un marito, abbia difficoltà a riconoscersi come omosessuale. Ma ancor di più sarà mettersi alla ricerca di una potenziale partner per un appuntamento.
Purtroppo, bisogna evidenziare quanto lo stigma sociale sia ancora troppo vivo sull’argomento: paradossalmente, si è più vicini ad accettare una coppia gay, che una di lesbiche. Da qui, l’esigenza pressante di capire come conoscere ragazze lesbiche da frequentare, senza dover smuovere mezzo mondo o esporsi troppo.
In tale frangente, la tecnologia è di grande supporto, in quanto l’avvento dei siti di incontri per lesbiche ha spianato la strada alla diversità ed alla possibilità di trovare donne lesbiche senza dover fare i salti mortali. Inoltre, molte di queste piattaforme sono un modo per i novellini per conoscere l’ambiente e ricevere dettagli, consigli e sostegno dall’intera community.
Poi, una volta trovata la persona giusta, non bisogna farsi prendere dalla paura, ma scendere in campo e giocare una partita con se stessi: solo così potrai capire se sei lesbica davvero.
Cause psicologiche e non del lesbismo
Quest’ambito è decisamente controverso: basti pensare che fino al 1993 l’Organizzazione Mondiale della Sanità considerava il lesbismo come una malattia mentale. Idem il DSM IV, ovvero il Manuale di riferimento degli psichiatri americani per la classificazione delle malattie mentali, solo che qui l’omosessualità era stata “riabilitata” un ventennio prima, nel 1973.
In relazione alle cause psicologiche del lesbismo, è ancora tutto in discussione. Ci sono filoni di pensiero che protendono per delle implicazioni strettamente psicologiche, influenzate dall’ambiente esterno; mentre altri sono per cause relative al DNA.
Al momento, la tesi più avvalorata pare essere legata alle teorie psicoanalitiche classiche, così come spiega la sessuologa Chiara Simonelli sulle pagine di Ok Salute. Secondo questa teoria, le cause del lesbismo sono da ritrovare in una nevrosi scaturita dalla mancata risoluzione del complesso di Edipo, caratterizzato da un rifiuto della propria femminilità, un attaccamento morboso alla madre e la difficoltà nel dirottare i propri sentimenti verso un soggetto maschile.
La teoria relativa alle cause biologiche che spingono verso l’omosessualità è stata più volte confermata e smentita. Recente è lo studio condotto dai ricercatori della University of Sussex, riportato dall’Huffington Post, che ha preso in esame due gemelle omozigote con diversi orientamenti sessuali: Sarah e Rosie Nunn.
Tale studio sulla sessualità mira a definire proprio la diatriba fra cause psicologiche e genetiche, perché trattandosi di una coppia di gemelle sono state esposte ai medesimi stimoli ambientali e condividono gran parte del proprio patrimonio genetico. Di fatto, però, la ricerca ha evidenziato come la gemella lesbica avesse fin da piccola preferenze per giochi e compagnie maschili, un classico cliché praticamente.
Ciò ha fatto protendere lo psicologo del progetto, Gerulf Rieger, per un indirizzo ancora diverso relativo alle cause del lesbismo, di un qualcosa che succede molto presto e potenzialmente nell’utero materno, come un’alimentazione differente o dei livelli ormonali diversi che darebbero un’impronta sessuale, anziché un’altra.
Al momento, però, visto che tutte le opzioni sono al vaglio, possiamo dire che l’attrazione per le donne potrebbe essere determinata da un insieme di fattori ambientali, genetici, ormonali, educativi ed addirittura sociali.
Scoprirsi lesbica in età adulta: il late blooming
Come accennavamo in apertura, l’orientamento sessuale è in continuo divenire, uno spettro in evoluzione costante, che può cambiare nel corso della vita. A dirlo è anche il professore di psicologia dello sviluppo de La Sapienza di Roma, Roberto Baiocco, alle pagine del Corriere della Sera.
Infatti, non è insolito che si parli di late blooming, delle lesbiche tardive, una traduzione italiana decisamente molto grezza che fa pensare più ad una patologia che ad altro. Invece, il senso anglofono è decisamente più ricercato, ovvero una sorta di fioritura tardiva, una presa di coscienza di un nuovo stato, di essere e poter essere.
Scoprirsi lesbica in età adulta è normale, anche se si è sempre stati etero e si viene da una storia familiare cosiddetta normale con matrimonio, figli e tutto il corollario.
Non è solo una questione di lesbiche e sesso, di una sfrenata curiosità o bicuriosità per evadere dalla monotonia quotidiana, ma un’evoluzione di sé, che va compresa ed abbracciata, resa concreta attraverso la sperimentazione che, lo ricordiamo, è ancora oggi l’unico vero modo per capire se sei lesbica davvero.
In alcuni casi, anche la psicoterapia è consigliata, non come modo per guarire, come si pensava fino a qualche decennio fa, ma come un sostegno per comprendere meglio ed appieno una nuova fase della propria vita.